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Misurare ciò che conta. Andare oltre il PIL, di J.Stiglits – M. Duranda, J.P. Fitoussi, Einaudi 2021

   Il volume raccoglie i risultati della commissione HELG, creata nel 2013 dall’Ocse per proseguire la ricerca verso una misurazione scientifica capace di esprimere realmente il benessere di una nazione.

   L’importanza del tema è enorme perché “Se oggi misuriamo la cosa sbagliata, domani faremo la cosa sbagliata. Se non misuriamo qualcosa, questo qualcosa verrà ignorato, come se il problema non esistesse” (p. 30). Che il Pil da solo non sia adeguato per misurare il benessere lo sapevano perfettamente già i suoi ideatori (p. 41): quello che stupisce è che, nonostante crescenti dati scientifici, lo si continui a usare tutt’ora come parametro principale per valutare una nazione.

   Tuttavia dal 2009, anno in cui fu promossa in Francia una prima commissione in questo senso, coordinata dai medesimo Stiglitz e Fitoussi più Amartya Sen, qualcosa sta cambiando. L’agenda Onu 2030 è infatti un ulteriore proseguimento di questo movimento “oltre il Pil”, anche se secondo gli autori del libro gli obiettivi (17 SDGs) e gli indicatori complessivi (232) sono troppi per poter essere efficacemente usati nelle politiche dei vari paesi (p.63). In questo senso è molto interessante la tabella che riassume alcuni azioni concrete di alcuni governi per poter iniziare a “dirigere” una nazione avendo dei driver che ne esprimano più compiutamente il benessere complessivo (p. 227).

   Tra questi figura anche l’Italia che, con la misurazione del Benessere Equo e Solidale (BES) da parte dell’Istat, ha voluto dare al governo uno strumento analitico preziosissimo. Per una reale sostenibilità sarà importantissimo fare in modo che il BES diventi sempre più importante per guidare la politica italiana.

   Il libro si conclude con una nota di positiva dicendo che ormai, finalmente, gli economisti hanno in gran parte compreso che il Pil di per sé non è una buona misura del benessere e che la nostra economia è uno strumento che mira a un fine: il rafforzamento del benessere per tutti gli abitanti del pianeta oggi e domani (p.239).

La sfida sarà diffondere questa teoria in pratiche realmente diffuse (di C.A.Testi)